DISFLUENZE (BALBUZIE)

“La balbuzie è un disordine nel ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà” (O.M.S.).

La balbuzie è uno dei più complessi disturbi del linguaggio e non si presenta come un fenomeno unico ma bensì determinato a diversi livelli da fattori sia fisiologici che psicologici, sia genetici che derivanti da variabili ambientali. Tutte queste concause possono giocare un ruolo importante e può risultare estremamente difficile determinare a priori quale di queste sia quella prevalente.

Il disturbo insorge più frequentemente nella prima infanzia: l’85% dei soggetti colpiti anno un’età compresa tra 18 ai 42 mesi, un periodo estremamente critico per lo sviluppo delle abilità linguistiche, cognitive e motorie del bambino. La balbuzie interessa circa l’1% della popolazione, ma circa il 5% può dire di averne sofferto in qualche misura nel corso della sua vita. Questo è spiegabile grazie all’alta percentuale di remissione del disturbo tra i 2 e i 7 anni di età. (disfluenza lieve o transitoria da alcuni autori definita “fisiologica”si verifica circa nel 75% dei casi). In alcuni bambini la vera balbuzie (quella che permane) può manifestarsi improvvisamente in forma anche grave sin dall’inizio della sua insorgenza, con segni di tensione muscolare, sforzo, sincinesie (movimenti involontari del volto o degli arti) spesso accompagnati da comportamenti di evitamento/fuga e sentimenti di frustrazione.

La balbuzie può avere diverse caratteristiche, ed è importante valutarne accuratamente i diversi aspetti: la frequenza (ripetizioni e prolungamenti di parti di parola sono in genere molto più frequenti di pause, interiezioni, revisioni di frase), la collocazione (più spesso il paziente balbetta all’inizio della frase), la durata (prolungamenti udibili e silenti anormalmente lunghi, ripetizioni di foni o sillabe superiori alle due volte per ciascuna unità: “ta-ta-tavolo” invece di “ta-tavolo”), l’incontrollabilità .

La maggior parte dei balbuzienti è fluente nella gran parte delle parole e la gravità varia da persona a persona e, all’interno della stessa persona, da situazione a situazione. Un bambino balbuziente può avere una buona fluenza verbale a seconda del contesto, del momento della giornata o in relazione alla persona che ha di fronte.

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